In un aforisma di “Umano troppo umano» vol.II.
"Opinioni e sentenze diverse" § 33
Nietzsche dice che in Schopenhauer, sotto il manto di leopardo della sua
metafisica, c’è un vero “genio
moralista”. Cosa vuol dire Nietzsche? Che Schopenhauer è un bacchettone, uno
che fa la morale? No, semplicemente vuol dire che Schopenhauer è un “moraliste” alla francese,
come” moralistes” erano gli autori di riferimento francesi di questo
Nietzsche che abbiamo tra le mani, ossia
La Rochefoucauld, La Bruyère, Chamfort, Vauvenargues. I “Moralistes” francesi
sono quegli autori del Grand Siècle
che più e meglio hanno scritto sul cuore
umano prima dell’avvento della psicoanalisi. Il loro era uno studio, rimasto
con grande risalto nella tradizione francese,
sulle passioni e sui costumi
degli uomini (étude sur le passions et les mœurs, dove questi mœurs mostrano la chiara origine latina:
mos-moris). Non solo i costumi in senso lato, ma le maniere, le inclinazioni e
i comportamenti individuali e collettivi
sono al centro dell’attenzione dei “moralistes”… Nelle “Illusioni perdute” Balzac
farà derivare il romanzo moderno dalla grande tradizione “moraliste”. Scriverà:
«Il romanzo abbraccia il fatto e l'idea con invenzioni che esigono lo spirito
di La Bruyère e la sua morale incisiva». Perché questo aveva fatto Balzac:
condurre a termine il lavoro di scavo e di disvelamento dei “moralistes”
classici del Grande Secolo, e coniugare questo lavoro di estrema raffinatezza
intellettuale coi mezzi dozzinali e popolari offerti dal genere romanzo. Da qui l’andamento della sua prosa deliziosa
che alterna una massima alla La Rochefoucauld
alla descrizione di un personaggio popolare come Vautrin…
Ora questo termine di “moraliste” in Italia è praticamente
intraducibile in maniera appropriata, perché nella nostra lingua il termine di
“moralista” indica una persona che fa la morale, uno che si erge a una superiore moralità in un Paese
che vive così tanto nel brago morale che con l’espressione “Non fare il
moralista” intende semplicemente “abbassare” chi osa distaccarsi da
comportamenti ritenuti ampiamente condivisi: così fan tutti! Il termine
sprezzante di “moralista” in Italia è una chiamata di correità permanente, è
dire “Siamo tutti complici, tutti colpevoli, il più pulito c’ha la rogna”…
dunque “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Ecco perché il termine “genio
moralista” che Nietzsche dà a Schopenhauer chiederebbe quanto meno una nota a
pie’ di pagina per il lettore italiano….
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