lunedì 1 aprile 2013

I moralisti

In un aforisma di “Umano troppo umano» vol.II. "Opinioni e sentenze diverse" § 33  Nietzsche dice che in Schopenhauer, sotto il manto di leopardo della sua metafisica,  c’è un vero “genio moralista”. Cosa vuol dire Nietzsche? Che Schopenhauer è un bacchettone, uno che fa la morale? No, semplicemente vuol dire che  Schopenhauer è un “moraliste” alla francese, come” moralistes” erano gli autori di riferimento francesi di questo Nietzsche  che abbiamo tra le mani, ossia La Rochefoucauld, La Bruyère, Chamfort, Vauvenargues. I “Moralistes” francesi sono  quegli autori del Grand Siècle che  più e meglio hanno scritto sul cuore umano prima dell’avvento della psicoanalisi. Il loro era uno studio, rimasto con grande risalto nella tradizione francese,  sulle passioni e sui costumi  degli uomini (étude sur le passions et les mœurs, dove questi  mœurs mostrano la chiara origine latina: mos-moris). Non solo i costumi in senso lato, ma le maniere, le inclinazioni e i comportamenti  individuali e collettivi sono al centro dell’attenzione dei “moralistes”… Nelle “Illusioni perdute” Balzac farà derivare il romanzo moderno dalla grande tradizione “moraliste”. Scriverà: «Il romanzo abbraccia il fatto e l'idea con invenzioni che esigono lo spirito di La Bruyère e la sua morale incisiva». Perché questo aveva fatto Balzac: condurre a termine il lavoro di scavo e di disvelamento dei “moralistes” classici del Grande Secolo, e coniugare questo lavoro di estrema raffinatezza intellettuale coi mezzi dozzinali e popolari offerti dal genere romanzo.  Da qui l’andamento della sua prosa deliziosa che alterna una massima alla La Rochefoucauld  alla descrizione di un personaggio popolare come Vautrin…

Ora questo termine di “moraliste” in Italia è praticamente intraducibile in maniera appropriata, perché nella nostra lingua il termine di “moralista” indica una persona che fa la morale, uno che  si erge a una superiore moralità in un Paese che vive così tanto nel brago morale che con l’espressione “Non fare il moralista” intende semplicemente “abbassare” chi osa distaccarsi da comportamenti ritenuti ampiamente condivisi: così fan tutti! Il termine sprezzante di “moralista” in Italia è una chiamata di correità permanente, è dire “Siamo tutti complici, tutti colpevoli, il più pulito c’ha la rogna”… dunque “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Ecco perché il termine “genio moralista” che Nietzsche dà a Schopenhauer chiederebbe quanto meno una nota a pie’ di pagina per il lettore italiano….

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